Lucy
Di
Francesco Bernacchio
29 settembre 2014
Lucy è una studentessa che vive a Taiwan. Un giorno, consegnando una valigetta sospetta per conto di un amico, si ritrova a diventare un corriere di droga suo malgrado: dei narcotrafficanti utilizzano lei e un altro gruppo di malcapitati come “contenitori” di una nuova sostanza blu. In seguito a una colluttazione, la busta all’interno del ventre di Lucy si spacca e la droga si espande nel suo organismo, trasformando completamente il suo essere: i piccoli cristalli blu sono infatti in grado di elevare la percentuale d’utilizzo del cervello, che in un essere umano non supera il dieci per cento. Lucy, privata di qualsiasi emozione ma dotata di nuove incredibili capacità, verrà da quel momento mossa solamente dal desiderio di raggiungere la totalità del controllo del cervello e condividere con i suoi simili ciò che questo significa.
Luc Besson torna allo sci-fi action con un film dall’idea geniale, che viene sviluppato tuttavia su diversi piani di narrazione. Il più superficiale, quello che prevede sparatorie convulse e inseguimenti in auto attraverso Parigi, ci regala un film appena sufficiente, decisamente scontato. Besson non rinuncia alla strada più semplice e regala allo spettatore tutto ciò che ci si può immaginare di vedere da un film con una superdonna protagonista. E’ al piano narrativo più profondo che Lucy si rivela una pellicola raffinata, che riesce alla perfezione a sviscerare uno script brillante che riesce nel non facile compito di dare sostanza all’azione. Indipendentemente dalle scorciatoie visive, la narrazione in Lucy è di altissimo livello e tiene lo spettatore incollato alla sedia, complice anche un’interpretazione pressoché perfetta da parte di Johansson.
Voto 7
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