Che: Guerriglia

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La seconda parte della vita del Che, secondo Soderbergh, riprende dal trionfo della rivoluzione cubana. Assistiamo al celebre discorso che fece nel’64 alle Nazioni Unite e alla decisione di lasciare la famiglia per recarsi in Bolivia ad alimentare una nuova rivolta, fino al capitolo della sua morte.



Il Che non è più la figura centrale e quasi assoluta che abbiamo visto nella prima parte del film. Qui appare meno, ed è visibilmente più cupo e pessimista, come se stesse aspettando la sconfitta, da uomo e da guerrigliero. Una fotografia più tetra e rende bene l’aria opprimente che si respira nella jungla boliviana. Del Toro dimostra ancora una volta la sua bravura e versatilità, regalandoci un Che uomo, più che un Che eroe.
Ora che abbiamo visto entrambe le parti di cui è composta l’opera di Steven Soderbergh, possiamo dire con estrema certezza che si tratta di un unico film. Corale quanto intimo, impossibile da valutare se non nella sua totalità.

Voto 7

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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