The English Teacher

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Linda Sinclair (Julianne Moore) è un’insegnante di letteratura inglese del liceo di una piccola cittadina della Pennsylvania.
Totalmente dedita al lavoro, che vive quasi come una missione, la donna, quarantacinquenne e single, ha da tempo perso la speranza di poter condividere la propria vita con qualcuno e conduce un’esistenza ordinaria, scandita da alcune rassicuranti abitudini, che per lo più contemplano la compagnia di un buon libro o della tv.
Lo scorrere tranquillo delle sue giornate viene però turbato dal ritorno in città di Jason Sherwood (Michael Angarano), talentuoso ex alunno che, dopo aver tentato con scarsi risultati la carriera di autore teatrale a New York, sta per ripiegare su un futuro da avvocato, più per assecondare un padre privo di afflato artistico (Greg Kinnear) che non per reale convinzione.
Nel tentativo di aiutare Greg a recuperare la fiducia in se stesso, Linda decide di mettere in scena il suo testo teatrale (La Crisalide) nel teatro della scuola. Man mano che le prove vanno avanti però, una serie di comici imprevisti contribuiranno a minare l’entusiasmo della donna, spingendola a rimettere in discussione le proprie scelte e, in parte, anche il suo ruolo di educatrice.



Regista finora impegnato esclusivamente sul versante televisivo, Craig Zisk (Nurse Jackie, United States Of Tara) esordisce nel lungometraggio con questa commedia sentimentale quasi integralmente retta da una Julianne Moore in una delle sue rare incursioni nel cinema leggero.
Il risultato, lo diciamo da subito, è piacevole.
Merito evidentemente di una scrittura briosa e assai poco banale che, se da un lato sposa in pieno i dettami del romance al femminile (voce off, appuntamenti al buio con improbabili accompagnatori e rimandi di varia natura a Jane Austen), dall’altro lo ibrida con un altro sottogenere piuttosto codificato, e cioè quella commedia generazionale incentrata sul ritorno alla provincia del giovane deluso dalla grande città, che ha in Elizabethtown di Cameron Crowe  e ne La mia vita a Garden State di Zach Braff due dei suoi più riusciti esempi.
La felicità dell’intuizione alla base di The English Teacher è proprio quella di dare risalto alla periferia, sia geografica che umana e di porre l’attenzione non tanto sul “giovane Werther” di turno, bensì su questa professoressa romantica e complice che, in uno dei film sopraccitati, risulterebbe nulla più che il classico personaggio di contorno, funzionale sì alla rinascita del giovane protagonista, ma da non approfondire più di tanto.

Impreziosito inoltre dalla presenza di uno stuolo di ottimi caratteristi – su tutti un esilarante Nathan Lane (Piume di struzzo, The Producers) – The English Teacher scorre leggero (a tratti anche un po’ troppo leggero) e senza tante pretese per tutta la sua durata, confermando Julianne Moore – semmai ce ne fosse stato bisogno – come una delle interpreti più complete e versatili della sua generazione.
Basti confrontare gli ultimi due film ai quali l’attrice ha partecipato negli ultimi dodici mesi (questo e il buon remake di Carrie) per avere un chiaro esempio dell’ampiezza impressionante della sua gamma espressiva.

Voto 6

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Fabio Giusti

Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.

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