Alabama Monroe – Una storia d’amore

Di
Share

Se si esclude una ristrettissima cerchia di addetti ai lavori, nessuno conosce un importante film belga tranne un’unica eccezione: la pluripremiata produzione dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne. Arrivare, quindi alla nomination per L’Oscar come Miglior Film Straniero nel 2014 è stato un traguardo eccezionale per The Broken Circle Breakdown che esce oggi in Italia grazia alla lungimiranza della Satine Film di Claudia Bedogni, coraggiosa piccola distribuzione il cui palato fino abbiamo imparato ad apprezzare grazie allo splendido Beasts of the Southern Wild, uscito in italia come Re della terra selvaggia, Oscar mancato nel 2013.



E proprio di Oscar mancato si parla anche quest’anno per Alabama Monroe – Una storia d’amore di Felix Van Groeningen, da oggi nelle sale italiane. Il film è, infatti, un piccolo diamante. La grande bellezza della nostra capitale, gaudente e morente, dipinta con la luce dal nostro Paolo Sorrentino ha riportato l’ambita statuetta in Italia ma non v’è dubbio che la corsa sia stata all’ultimo sangue perché il Belgio non è mai stato vicino al traguardo come nel 2014. Prova evidente di ciò sono i numerosi premi vinti da Alabama in giro per il mondo, last but not least il César per il Miglior Film Straniero e Miglior Attore+Miglior Sceneggiatura al Tribeca Film Festival 2014.

Storia essenziale. come per i migliori lunghi: Lui si innamora di Lei, iniziano a viversi una magica avventura artistica e personale, fanno una figlia e sei anni dopo…

Ciò che rende Alabama Monroe così speciale è l’atmosfera (acustica ed ambientale), resa assolutamente perfetta da un’affinità rara tra i protagonisti, l’affascinante e talentosa attrice e cantante di musical belga Veerle Baetens e l’attore ed autore della sceneggiatura, il barbuto gigante buono Johan Heldenbergh. I due, che interpretano rispettivamente Elise e Didier, ci regalano una delle performance musicali ed attoriali più belle del cinema europeo degli ultimi vent’anni, complici le suggestioni del sensuale corpo tatuato della splendida Veerle e di un genere musicale ignoto ai più alle nostre latitudini ma decisamente coinvolgente: il Bluegrass, le cui radici affondano nei secoli e la cui affermazione pubblica ufficiale risale al 1948. Si tratta di un’espressione della musica tradizionale americana, un sottogenere del Country le cui sonorità, coinvolgenti ed intimiste allo stesso tempo, rimandano alle atmosfere dei Monti Appalachi ove si trasferirono gli immigrati scozzesi ed irlandesi, portando con sè l’amore e la nostaglia per le amate Irlanda, Scozia, Galles ed Inghilterra e fondendole in seguito con la tradizione afroamericana e con il Jazz.

Sono, infatti, brani struggenti come Wayfaring Stranger a darci la cifra stilistica della storia ed a farci comprendere quella costante oscillazione tra disperazione e gioia assoluta che i protagonisti vivono davanti al peggior dolore che una coppia di giovani genitori possa trovarsi di fronte. Sette anni di meravigliosa storia d’amore, sei perfetti, l’ultimo tragico, obbligheranno i due protagonisti a rivedere le proprie certezze e il proprio rapporto con il mondo che li circonda. Girato interamente in Belgio (il luogo della storia è Ghent), Alabama Monroe fonde le attitudini spiccatamente teatrali del protagonista e sceneggiatore Johan Heldenbergh (è un noto regista di piece in fiammingo) con quelle del musical, mirabilmente incarnate (è proprio il caso di dirlo) da Veerle Baetens che non ha nulla da invidiare alla sensualità delle attrici mainstream cui siamo abituati, sfatando il luogo comune che il Belgio sia una nazione fredda e poco significativa (ricordate la rabbia del divertentissimo Colin Farrell costretto a rifugiarsi In Bruges?)

Impossibile non pensare, con i dovuti distinguo, all’intenso Once (2006) di John Carney con la coppia di giovani musicisti che si ama per le vie di Dublino, Oscar 2008 per il Miglior Brano Originale (scritto dagli stessi protagonisti Glen Hansard e Markéta Irglová, entrambi affermati musicisti professionisti) per Falling Slowly o al magnifico Blue Valentine (2010) con un Ryan Gosling ed una Michelle Williams in stato di grazia che ha ottenuto, grazie a questa interpretazione, la nomination come Miglior Attrice Protagonista ai Golden Globe 2011 e agli Oscar.

Questi sono i film che vorremmo vedere in sala ogni settimana e che, invece, in Italia ci perdiamo sistematicamente perché tendono ad essere esclusivamente “materiale da festival di nicchia” che raramente trova una coraggiosa distribuzione. Grati e felici per l’eccezione, quindi, non resta che godersi questi 110 minuti di magia pura che scorreranno via lisci come il migliore dei sogni.

Voto 8

www.binarioloco.it

Share

Comments

About author

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

1 + 4 =

Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Chiudi