Così parlò De Crescenzo presentato al Biografilm di Roma

Di Fabio Giusti
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Forte del successo di quest’anno e grazie alla collaborazione con Circuito Cinema, dal 23 al 29 giugno Biografilm supera i confini di Bologna e porta anche a Roma, al Cinema Quattro Fontane, il meglio del cinema documentario con particolare attenzione al racconto di vite, celebri o meno.
Tra le prime rientra senza dubbio quella di Luciano De Crescenzo, figura poliedrica che, negli ultimi quarant’anni, ha saputo abilmente destreggiarsi tra letteratura, cinema e divulgazione filosofica.
Così parlò De Crescenzo è l’affettuoso omaggio (Antonio Napoli, uno dei due autori del documentario è il nipote dello scrittore) a una parabola in la linea che separa l’uomo dall’artista non è sempre così netta.

Dagli inizi come ingegnere all’IBM (De Crescenzo fu uno dei pionieri dell’informatica in Italia)  al successo quasi immediato come scrittore con Così parlò Bellavista, la carriera dell’autore napoletano viene ripercorsa, nell’arco dei 75 minuti del documentario, con occhio dolceamaro.
La narrazione è affidata allo stesso De Crescenzo, ma intervengono molti volti noti legati al suo universo: Renzo Arbore in primis, ma anche Marisa Laurito, Bud Spencer, Isabella Rossellini e il sociologo Domenico De Masi, a cui è affidato il compito di spiegare alcune delle ragioni per cui lo scrittore è stato sempre piuttosto inviso all’intellighenzia italiana.
Si parla delle due ossessioni principali di De Crescenzo – il tempo e le donne – ma, attraverso i suoi ricordi, emerge anche il quadro di una Napoli che, in buona parte, non esiste più. Una Napoli che ha svolto una funzione di ponte semantico/estetico tra quella di Eduardo e le sue più moderne declinazioni, da Martone e Corsicato fino a Gomorra.



Sebbene edulcorato dall’affetto profondo che ne permea ogni fotogramma, Così parlò De Crescenzo, che dovrebbe uscire in sala il prossimo autunno (distribuito da Bunker Hill) è un oggetto utile per ricordare uno dei fenomeni editoriali e di costume più dirompenti degli anni a cavallo tra il decenni Settanta e Ottanta.
Presenti alla proiezione un evidentemente commosso De Crescenzo, Renato Scarpa e l’amica di una vita Marisa Laurito.
Tra gli altri film in programma al Biografilm Festival – International Celebration of Lives, Porno & libertà di Carmine Amoroso, Lo and Behold, Reveries of the Connected World del maestro Werner Herzog, The Black Sheep di Antonio Martino (vincitore del Guerrilla Staff Award | Biografilm Festival 2016), The Music of Strangers: Yo-Yo Ma and the Silk Road Ensemble del regista premio Oscar Morgan Neville (vincitore dell’Audience Award | Biografilm Music 2016), Goodbye Darling, I’m off to Fight – Ciao Amore, vado a combattere di Simone Manetti (vincitore del Best Film Yoga Award | Biografilm Italia 2016 e della menzione speciale della Giuria Opera Prima) e See You in Texas di Vito Palmieri (vincitore dell’Audience Award | Biografilm Italia 2016).

QUI il programma completo della rassegna.

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Fabio Giusti

Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.

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