I cibi più rumorosi da mangiare al cinema

Di Carolina Tocci
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Che il silenzio sia d’oro è un fatto ormai appurato, tanto che nel 1947 René Clair fece di questa frase il titolo di una delle sue pellicole nel tentativo di veicolare un concetto tanto semplice e universale quanto di difficile attecchimento.
Lo avrete notato anche voi, ogni volta che si entra in una sala cinematografica sembra quasi che sia stata indetta la sfida allo snack più rumoroso. Come se non si potesse proprio resistere a rimanere due ore seduti senza sgranocchiare qualcosa. E via giù di mamme apprensive che appena si spengono le luci tirano fuori panini, succhi di frutta e bibite per i loro bimbi denutriti, fidanzati che per impressionare la loro dolce metà sono disposti a spendere cinque euro per un gelato o un pacchetto di popcorn (anche quella è una prova d’amore) e infine gli ossessivo-compulsivi del junk food, ovvero coloro per cui andare al cinema diventa sinonimo di “se magna” che per tutta la durata del film masticano qualunque cosa ritenuta commestibile.
Per sensibilizzare il pubblico e indurlo a scegliere cibi silenziosi da mangiare al cinema, abbiamo pensato di stilare la classifica dei sette alimenti più fastidiosi che solitamente si consumano in questo frangente.
E se pensate che la medaglia d’oro per il “noisiest snack” vada ai popcorn siete dei dilettanti.

7 – CONO GELATO



In fondo alla classifica dei cibi più fastidiosi da mangiare in sala c’è il cono gelato. Nelle sale se ne trova uno di una marca in particolare e, se non siete voi ad averlo comprato, c’è da augurarsi che sia rimasto nel congelatore del cinema dalla scorsa stagione, in modo che quando il “disturbatore” di turno, che naturalmente è seduto nella poltrona esattamente dietro alla vostra, o al limite in quella accanto, termina la parte cremosa e arriva ad azzannare il biscotto, per voi non cambierà assolutamente nulla. Non sentirete infatti quel “crunch” sulla battuta cruciale del film, e per questo dovrete ringraziare solo la discutibile modalità di conservazione dell’esercente.

6 – POP CORN

Subito dopo si posiziona un grande classico: il pop corn. Se ci pensate bene non è il più fastidioso, a patto che non sia confezionato in una di quelle buste rumorose, ma è senza dubbio il più diffuso. E più i multisala continueranno a ingrandire le confezioni (ormai la più capiente raggiunge tranquillamente le dimensioni di una bacinella da bucato), più le nostre orecchie dovranno sopportare non solo il rumore sgranocchioso tipico di quando si mastica il mais scoppiato, ma anche la fase precedente, quella di ravanatura nel suddetto bacile.

5 – WAFER E SNACK PRALINATI

Saliamo di livello e passiamo ai biscotti: tipo i wafer ricoperti di cioccolato nelle varie declinazioni. Semplici, alle nocciole, alle mandorle. In questi ultimi casi i rumori sono nell’ordine: morso alla pralinatura, morso allo strato di cioccolato che ricopre il wafer e morso al wafer.

4 – PISTACCHI, NOCCIOLINE E M&M’S

E ora un altro classico snack da cinema, particolarmente in voga soprattutto negli anni passati:  la frutta a guscio, principalmente pistacchi e noccioline americane, queste ultime sotto forma anche di m&m’s, ovvero la variabile indusrializzata, arricchita con cioccolato e ricoperta di zucchero colorato dell’arachide tout court. Vendute in bustine rumorosissime, le m&m’s, nonostante le dimensioni ridotte, implicano una masticazione piuttosto lunga e chiassosa. Solo alla fine, ridotte a poltiglia, quelle deliziose palline colorate diventano innocue. Giusto il tempo di prenderne una nuova manciata e la pace è finita.

3 – PATATINE

A due passi dalla vetta della classifica dei cibi più rumorosi da consumare in sala, entrano di diritto le patatine in tutte le loro varianti (fritte, cotte al forno, di mais, al formaggio, con il 30% di grassi in meno e chi più ne ha più ne metta). E qui il livello di sopportazione dello spettatore civile, ossia di colui o colei che sono in grado di resistere in un cinema senza il bisogno impellente di fagocitare qualcosa, viene messo a dura prova. Anche in questo caso il fastidio non si esaurisce alla fine dell’ultimo “crunch” ma si prolunga fino alla fase di accartocciamento della confezione: passaggio chiassosissimo! E alla disgustosa coda finale: quando nel pacchetto non c’è rimasto più niente, che fa il disturbatore seriale, non se la dà una leccatina alle dita?

2 – FRUTTA E VERDURA CHE FANNO “CRUNCH”

In un mondo in cui il vegetarismo sta assumendo dimensioni sempre più significative, come non pensare ad includere anche questa tipologia di spettatore  nella nostra classifica? In genere si tratta di integralisti che non cedono alla tentazione di uno snack preconfezionato nemmeno al cinema per evitare  di ingurgitare la minima quantità di grassi animali. E naturalmente un vegetariano non è che al cinema si porta, chessò, un grappolo d’uva o dei mandarini, ma mele, preferibilmente verdi, carote, finocchi e gambi di sedano. Insomma, qualunque ortaggio della categoria “noisy” andrà benissimo a disturbare il malcapitato vicino di poltrona.

1 – CHEWING-GUM

E veniamo al terrore delle sale cinematografiche, all’incubo di ogni spettatore civile, alla piaga della fruizione collettiva della nostra era: il chewing-gum. Naturalmente il fastidio causato è direttamente proporzionale all’inciviltà della persona che lo mastica, ma di norma al suono del pacchetto che si apre, corrisponde un sussulto del vicino di poltrona. Il podio del cibo più fastidioso da consumare al cinema, anche se cibo non è, appartiene di diritto alle gomme da masticare, soprattutto a quelle dai gusti improbabili tipo cannella, zenzero e anguria, ree non solo di far emettere a chi le sceglie come compagne di visione quell’insopportabile rumore continuo e incessante (sporadicamente interrotto dall’ancora più fastidioso scoppio del pallone di gomma soffiata), ma anche di emanare quegli odori sintetici che prendono alla testa… E pensare che voi a vedere quel film neanche ci volevate andare.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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