I 20 migliori film del decennio: prima parte

Di Francesco Bernacchio
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Dal 1999 al 2009. Dieci anni di ottimo cinema, grandi esordi, outsider inattesi. Ecco una classifica dei venti migliori film degli anni 2000 secondo Movielicious. Non è stato facile metterci d’accordo, ma siamo curiosi di sapere che cosa ne pensate voi. Iniziamo dal fondo, con le ultime dieci posizioni, in attesa di scoprire la vetta nella prossima puntata.

20. Le Vite degli altri (Florian Henckel von Donnersmarck, 2006)



Una Berlino Est controllata dalle spie della Stasi (temuto organo di sicurezza e spionaggio) fa da sfondo a una storia ricca di contenuti. Premio Oscar come Miglior Film Straniero nel 2007, deve parte del successo alla meravigliosa interpretazione di Ulrich Mühe nei panni del capitano della Stasi Gerd Wiesler.

19. Zodiac (David Fincher, 2007)

Presentato In Concorso al Festival di Cannes nel 2007, Zodiac è basato sui libri di Robert Graysmith, dedicati all’assassino seriale denominato il “killer dello Zodiaco” che durante gli anni Settanta sconvolse San Francisco. Fincher ci regala una regia strepitosa.

18. The Wrestler (Darren Aronofsky, 2008)

Il grande ritorno di Mickey Rourke da protagonista nei panni di Randy “The Ram”, si è portato a casa il Leone d’Oro per il Miglior Film al Festival di Venezia nel 2008, oltre a due candidature agli Oscar. Con lui, perfettamente in parte, Marisa Tomei ed Evan Rachel Wood.

17. Fight Club (David Fincher, 1999)

Un altro film diretto da David Fincher entra a gran diritto nella nostra classifica. Basato sull’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è uno di quei casi di fiasco totale al botteghino, che si è poi trasformato in un incredibile successo in Home Video. I messaggi subliminali inseriti da Fincher hanno avuto un ruolo fondamentale nello sdoganamento di questo film, divenuto un vero e proprio cult.

16. Il petroliere (Paul Thomas Anderson, 2007)

Incredibile interpretazione di Daniel Day-Lewis nel West della corsa all’argento. La scoperta di un pozzo petrolifero getterà nella follia del possesso il protagonista, in una lucida metafora del futuro dell’America. Ottima prova dal regista di Magnolia.

15. Closer (Mike Nichols, 2004)

Il cinema parlato in una delle sue forme massime. Mike Nichols raggiunge il capolavoro ancora una volta, traendo dalla piece teatrale di Patrick Marber un vero e proprio compendio sull’amore, il tradimento, la dipendenza, la follia. Cast di attori strepitoso, con un’alchimia eccezionale. Forse una delle più grandi interpretazioni di Julia Roberts, di sicuro la consacrazione di Natalie Portman.

14. Memento (Christopher Nolan, 2000)

Il capolavoro di Christopher Nolan, imbattuto anche dall’acclamato Cavaliere Oscuro. Guy Pearce è Leonard, un uomo che non riesce ad avere nuovi ricordi, ed ossessionato da quelli vecchi. Una spirale di suspense per uno degli intrecci narrativi più riusciti degli ultimi dieci anni di cinema.

13. Match Point (Woody Allen, 2005)

Un decennio decisamente prolifico quello di Woody Allen. Il risultato migliore lo ottiene con il film che più si discosta dal suo stile. Il regista si innamora di Londra, ci tornerà negli anni successivi, e resta folgorato da Scarlett Johansson, con la quale darà vita a un’altra pagina importante del cinema degli anni 2000: Vicky Cristina Barcelona.

12. Guida per riconoscere i tuoi santi (Dito Montiel, 2006)

Un film importante per più ragioni. In primis perché segna il debutto di un autore e un regista che farà grandi cose. Poi, perché conferma Robert Downey Jr. come uno dei talenti più importanti del cinema contemporaneo. Una splendida storia di un ritorno al passato, una vita nella New York anni ’80 più difficile.

11. Lost in Translation (Sofia Coppola, 2003)

Dopo il folgorante Virgin Suicides, Sofia Coppola si conferma con questo film come uno dei talenti più interessanti del cinema del nuovo secolo. Capitolo centrale della trilogia ideale che chiuderà col meraviglioso Marie Antoinette, Lost in Translation è l’espressione massima della sua poetica: rarefatta e significativa.

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Francesco Bernacchio

Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.

3 Comments

  1. Chicco 12 gennaio 2010 at 00:46

    Match Point?????
    ma per quale motivo Match Point??? vabbe aspetto con impazienza le altre 10 posizioni =)

  2. Adele 12 gennaio 2010 at 14:13

    “Closer” è squisitamente brutto, un perfetto esempio di cinema a corto di idee che attinge da altre fonti, senza considerare come il teatro sia una forma di comunicazione diversa dalla pellicola e dunque necessitante di modifiche ed adattamenti per il grande schermo. “Fight Club”, pur raggiungendo la sufficienza, disonora la grandezza delle pagine di Chuck Palahniuk. “Match Point” è danneggiato dall’inespressività di Jonatan Rhys-Meyers: i miei gatti quando reclamano i croccantini sono più intensi. Sacrosanta la menzione per “Lost in translation” e “Le vite degli altri”, tra i miei film preferiti.

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