Amabili resti

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Prendete Amabili resti di Alice Sebold, il romanzo d’esordio più venduto degli Stati uniti, con oltre due milioni di copie in pochi mesi. Mettetelo nelle mani di uno dei registi più apprezzati e premiati al mondo. Unite un budget da capogiro e il gioco sembra fatto. Invece no, almeno non completamente. Basato sulla sceneggiatura dello stesso Peter Jackson, scritta con Fran Walsh e Philippa Boyens, Amabili Resti racconta la storia di Susie Salmon (“come il pesce”), barbaramente uccisa a soli quattordici anni da un maniaco omicida. Susie veglia dall’alto sulla sua famiglia e segue il destino dell’uomo che l’ha assassinata dall’aldilà senza poter interagire in alcun modo con il mondo terreno.



Il successo del libro lo ha fatto il saper raccontare una storia dura con delicatezza e umorismo, cosa che Jackson non mantiene nel suo film. Il regista neozelandese trasforma una vicenda commovente e densa di sentimenti in un thriller mistico e soprannaturale ben girato e carico di visionarietà, ma che ha la pecca di emozionare poco.
Il paradiso in cui si trova la deliziosa Saoirse Ronan (che ha già una nomination all’Oscar al suo attivo, ottenuta per il ruolo di Briony Tallis in Espiazione) lascia spazio allo sfogo creativo di Peter Jackson e ai magnifici effetti creati dalla Weta. Montagne, prati fioriti e spiagge da sogno, oppure nubifragi e  mare in tempesta: a seconda dell’umore della protagonista.

Riesce difficile non pensare che Amabili resti sia un po’ il fratello maggiore di Creature del cielo, pellicola con Kate Winslet che Jackson ha diretto nel ’94 e per gli effetti del quale fu appositamente fondata la Weta, che ci lavorò su con un solo computer. Ora le cose sono cambiate, e parecchio. Gli oltre cento milioni di dollari di budget hanno permesso a Jackson di creare il suo paradiso e di avere il cast che desiderava. Gli attori sono tutti in parte, con degli apprezzamenti particolari per Rachel Weisz, Susan Sarandon e il superbo Stanley Tucci.

Chi ha amato il romanzo di Seabold, però, difficilmente apprezzerà a pieno questa trasposizione un po’ troppo libera (ora non vogliamo anticiparvi troppo, ma alcune parti salienti del romanzo, quelle più cariche di emotività, sono state accuratamente rimosse) e troppo poco soffice che Peter Jackson ne ha tratto. Una storia così friabile meritava decisamente più cura.

Voto 6

Qui trovate l’intervista a Peter Jackson e a Saoirse Ronan.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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