Gli amabili resti di Peter

Di Carolina Tocci
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O meglio, quel che resta di un dimagritissimo Peter Jackson, che ha presentato questa mattina a Roma il suo nuovo film Amabili resti. Superato il flop di King Kong e alleggeritosi del fardello de Il Signore degli Anelli (e anche di parecchi chili in più che forse lo rendevano più simpatico) Peter Jackson ora si concentra sul tema della morte e su quello che viene dopo, con un adattamento tutto suo del romanzo di Alice Sebold. Con lui, la giovane protagonista del film, Saoirse Ronan (si pronuncia Sir-sha!).

Quale elemento l’ha catturata di più del romanzo, quello che le ha fatto decidere di trarne un film?
E’ un soggetto difficile. Mi interessava il “cosa accade quando muori”. Se devo passare due anni della mia vita su un progetto, mi piace che sia qualcosa di difficile, una sfida. Il film avrebbe potuto essere deprimente, è una trappola facile, e la volevo evitare a tutti i costi. In questo senso ho voluto esplorare la natura dell’amore anche attraverso il dramma familiare dei genitori.



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“Abbiamo provinato una ventina di attrici americane, convinti che prendere una ragazza americana fosse la scelta più giusta. Un paio non erano male ma non ci avevano convinti del tutto. Il problema fondamentale è che non ci convincevano le movenze e l’atteggiamento, erano troppo moderni, sembravano appena uscite dal Disney Channel e non avrebbero funzionato nell’ambientazione anni Settanta che il film aveva. E’ stata una sorpresa quando abbiamo trovato a Londra Saoirse, perché era perfetta per il ruolo”.

La performance di Stanley Tucci nei panni del pazzo omicida è davvero notevole. Cosa pensa a riguardo?
Volevo che Stanley fosse anonimo, non una sorta di Hannibal Lecter o un serial killer fico, piuttosto un uomo che vivesse al di fuori della comunità. Quello che potrebbe essere il vicino di casa di ognuno di noi. Avevo pensato subito a lui per il ruolo mentre lavoravo allo script, e lo volevo assolutamente. Non ha detto subito di sì; ha voluto leggere la sceneggiatura e parlarmi varie volte. Pensavo che fosse un brutto segno e invece ha accettato.
Tra l’altro è una persona fantastica con te figli, che ha dovuto lavorare molto su se stesso per sostenere questo ruolo. Abbiamo marcato parecchio il suo aspetto e credo che il fatto che abbia cambiato look per interpretare questo personaggio lo abbia aiutato a entrare meglio nella mente del killer spietato che ha dovuto rappresentare.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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