Bright Star

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Stella luminosa, fossi ferro come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,
a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita,
le mobili acque al loro dovere sacerdotale
di puro lavacro intorno a rive umane,
oppure guardare la nuova maschera dolcemente caduta
della neve sopra i monti e le pianure.
No – pure sempre fermo, sempre senza mutamento,
vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,
sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,
sempre desto in una dolce inquietudine
a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,
e così vivere in eterno – o se no venir meno nella morte”
.



Dopo Lezioni di piano e Ritratto di signora Jane Campion torna a cimentarsi con il dramma in costume, dando prova ancora una volta della delicatezza con cui riesce a far parlare le immagini. Utilizzando materiale biografico ed epistolare, la regista neozelandese porta sullo schermo l’intensa storia d’amore tra il poeta John Keats e la sua vicina di casa Fanny Brawne. Siamo nel 1818, e il ventitreenne Keats verte in condizioni economiche disperate. Ha un fratello malato e le sue opere sono ancora ben lontane dal successo. John e Fanny si conoscono, iniziano a frequanetarsi e si scrivono appassionate lettere d’amore, nonostante sia chiaro a entrambi che la condizione economica di Keats non gli permette di chiederla in sposa. Colpito da una grave forma di tubercolosi, John sarà costretto a recarsi in Italia, dove il clima è migliore, separandosì così per sempre dalla sua adorata.

C’è molto di Isabel Archer (la protagonista femminile di Ritratto di signora, interpretata da Nicole Kidman) nel personaggio di Fanny. Abbie Cornish è una vera e propria rivelazione e riesce a tratteggiare i sentimenti di Miss Brawe in maniera egregia. Struggente e accorata, la sua Fanny emoziona e commuove con un gesto, uno sguardo, un abito che indossa. La Campion si dimostra ancora una volta eccelsa narratrice dei sentimenti femminili, tanto da lasciare il personaggio di Keats (Ben Winshaw) nell’ombra della luce emanata da Fanny. Bright Star è un film diretto in modo molto personale e delicato, capace di scuotere gli animi in maniera  semplice e toccante e di ingentilire ancor di più i versi di Keats, con immagini di rara delicatezza. Un consiglio: munitevi di fazzoletti prima di entrare in sala.

Voto 7

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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