Gli imperdibili del 2013 secondo Francesco Bernacchio

Di Francesco Bernacchio
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Spring Breakers di Harmony Korine
Con buona pace di Sofia Coppola, questo è il film più pop dell’anno. Eccessivo, a tratti pretenzioso, perfetto specchio della sgualdrinaggine post Disney e con le principesse topoliniane Selena Gomez e Vanessa Hudgens quasi sempre in bikini. Che cosa volere di più?

Monsters University di Dan Scanlon
Il prequel di uno dei film Pixar più amati di sempre non delude: i mostri all’Università regalano il giusto mix di meraviglia e risate che era lecito aspettarsi. L’originale resta un capolavoro assoluto, ma questo gli rende assolutamente giustizia.



Gravity di Alfonso Cuarón
Il 3D, croce e delizia del cinema contemporaneo, trova finalmente un legame con la trama. Non solo un effetto speciale tra gli effetti speciali, ma parte integrante dell’esperienza cinematografica. Che poi il tutto crei un senso di nausea da vertigine costante è decisamente un bene.

Kiki- Consegne a domicilio di Hayao Miyazaki
A detta di chi scrive il miglior film di Hayao Miyazaki, finalmente distribuito in sala anche da noi. Ci sono voluti ventiquattro anni ma certi film non invecchiano mai.

Wolf Children di Mamoru Hosoda
Al cinema per un solo giorno, ma per chi ha saputo cogliere l’attimo è stato un grande episodio di animazione di qualità sul grande schermo. Una favola sulla natura e sulla diversità, visivamente eccezionale e genuinamente commovente.

Il grande e potente Oz di Sam Raimi
L’impresa era difficoltosa: riportare al cinema la magia di Oz con un cast stellare. Raimi è riuscito splendidamente nell’intento, con un James Franco che regala un’interpretazione ispiratissima e un mondo fiabesco che cita a piene mani l’originale del ’39.

La casa di Fede Alvarez
Nella pletora di remake dai classici dell’horror, sui quali anche i migliori sono destinati a crollare (vero Rob Zombie?), Alvarez mette su un circo infernale che tiene incollati alla poltrona dall’inizio alla fine. La nuova versione non solo funziona, ma cita sapientemente dall’intera saga regalandone una nuova visione.

La vita di Adéle di Abdellatif Kechiche
Un film che celebra la vita e la bellezza e parla di amore vero, quello che fa male. Una storia che in realtà è quella di tutti, voluta vissuta o immaginata, raccontata con un’intensità notevole.

Il grande Gatsby di Baz Luhrmann
DiCaprio è straordinario e questo lo sapevamo già. E per una volta, l’ossessione pop di Baz Luhrmann funziona senza essere ridondante, scorre senza invadere il film e fagocitarlo. Prima che uscisse non ci si poteva che chiedere se una rivisitazione di questa grande storia fosse necessaria, ma il risultato finale ha tolto ogni dubbio.

Philomena di Stephen Frears
Un film monumento alla grandissima Judi Dench, che regala la performance più brillante dell’anno, senza se e senza ma. Frears racconta la storia di una madre alla ricerca del figlio ormai adulto con disarmante semplicità e delicatezza. Un gioiello.

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Francesco Bernacchio

Appassionato di pop a trecentosessanta gradi, ama il cinema d'evasione, l'animazione e i film che non durino più di due ore.

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