Occhiali 3D sotto accusa

Di Carolina Tocci
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Avete presente gli occhialini che il personale del cinema vi fornisce quando andate a vedere un film in 3D? Bene, proprio questo “magico” strumento che ci permette ricavare la terza dimensione dove in realtà non c’è è finito sotto accusa in questi giorni. Sulla scia del grande successo di Avatar (film che ha fatto impennare il numero di sale italiane predisposte per il 3D), sono arrivati anche i controlli. Utenti e associazioni dei consumatori hanno passato al setaccio diversi cinema del nostro paese, scoprendo che la maggior parte di questi distribuisce agli spettatori occhiali senza il marchio C.E.

Quasi tutti gli occhiali provengono dal mercato cinese, e non garantiscono i requisiti standard di sicurezza fissati dalle disposizioni comunitarie. Non solo. Sempre da questa indagine, è saltato fuori che nella busta in cui sono contenuti gli occhiali forniti da alcuni importanti catene cinematografiche, oltre a leggersi chiaramente la scritta Made in China, non sono presenti le avvertenze in lingua italiana sugli eventuali pericoli legati all’utilizzo (sensazione di spossatezza, nausea, mal di testa). Se poi si aggiunge che questi occhiali molto spesso passano da uno spettatore all’altro senza essere disinfettati, il quadro risulta completo.



I rischi di contrarre un’infezione, ad esempio attraverso le lacrime cadute sulle lenti, non sono così remoti fa sapere il Ministero della Salute, che in un comunicato stampa, ha messo in guardia consumatori ed esercenti sulle norme che la Comunità Europea  ha imposto a riguardo.  Sul comunicato si legge anche che “Per quanto riguarda gli aspetti igienico-sanitari, legati all’eventuale riutilizzo di occhiali 3D, il Ministero ritiene indispensabile uno specifico protocollo di pulizia e di disinfezione al fine di evitare che gli occhiali possano diventare veicolo di infezioni dell’occhio e della cute e di infestazioni del capo (in particolare pediculosi). La situazione continua ad essere monitorata dai NAS che hanno già effettuato oltre settemila sequestri di occhiali 3D che presentavano etichettature irregolari”. Quindi se andate al cinema a vedere un film in 3D, munitevi di salviettina igienizzante.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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