Fortapàsc

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Anni ’80. Giancarlo Siani (De Rienzo) è un praticante abusivo nella redazione de Il Mattino di Napoli. Sogna di fare il giornalista “vero”, di avere un contratto e di arrivarci attraverso un’inchiesta sui clan camorristi che si muovono tra Napoli e Torre Annunziata.

Siani ha solo ventisei anni quando viene assassinato, ma è già un giornalista vero, molto più vero di tutti gli altri suoi colleghi. Porta avanti indagini scomode e verifica i fatti prima di riportare le sue conclusioni sotto forma di appassionanti articoli di denuncia. A un’Italia che va avanti solo con la violenza e la corruzione (il titolo rimanda a questa condizione di assedio di cui è vittima la società che viene descritta nel film), Siani si oppone con la sola forza dell’inchiostro.



Pellicola decisamente riuscita, Fortapàsc non è l’ennesimo film sulla camorra, ma un punto di vista effettivo su come questa abbia trovato terreno fertile grazie a politici corrotti e faccendieri dalla tangente facile. Gli attori sono tutti in parte, Libero de Rienzo ed Ennio Fantastichini in primis. Marco Risi si conferma ancora una volta un regista attento ai dettagli, puntando il riflettore su un piccolo, grande caso lasciato troppo tempo nel dimenticatoio d’Italia.

Voto 7

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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