L’altra faccia di Benicio Del Toro

Di Carolina Tocci
Share


L’attesa è stata lunga e trepidante, ma alla fine The Wolfman ce l’ha fatta: arriverà nelle nostre sale il 19 febbraio. Pellicola maledetta sotto tutti i punti di vista (tra rinvii, cambi di regia e altri problemi produttivi), vede Del Toro in carne, ossa e peli, fare proprio il personaggio che fu del mitico Lon Chaney Jr. nel classico L’uomo lupo del 1941. Il film, diretto da Joe Johnston, è ambientato in piena epoca vittoriana, alla fine dell’Ottocento. Il tranquillo villaggio inglese di Blackmore si trova al centro di terribili vicende: uno strano essere con una forza bruta e un insaziabile desiderio di sangue stermina chiunque gli si pari davanti nelle notti di luna piena. Benicio Del Toro interpreta Lawrence Talbot, un  attore shakespeariano che ritorna nella tenuta di famiglia dopo la scomparsa del fratello Ben. Riunitosi al padre (Anthony Hopkins), Talbot si mette alla ricerca di Ben insieme con Gwen (Emily Blunt), la di lui fidanzata. Tra maledizioni, vecchie case inglesi scricchiolanti e un’atmosfera da brivido, la leggenda dell’uomo lupo torna ad essere protagonista al cinema.
Oggi il film è stato presentato alla stampa. Alla conferenza erano presenti Benicio Del Toro, protagonista e produttore, ed Emily Blunt, indimenticabile assistente di Miranda Priestly ne Il Diavolo veste Prada. Ecco cosa ci hanno raccontato.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=fbaTEPlGqEU[/youtube]

“Prima di tutto vorrei dire una cosa: è vero, Lon Chaney Jr. è uno dei più grandi. Alcuni dicono che i tre grandi siano Lon Chaney padre, Boris Karloff e Bela Lugosi, ma secondo me anche Lon Chaney Jr. può essere inserito in questo gruppo. Per quanto riguarda il mio modo di approcciare al personaggio, o se preferite al modo in cui io ho approcciato al personaggio interpretato da Lon Chaney, devo dire che ho seguito ciò che voleva lo sceneggiatore, Andrew Kevin Walker. Ma mentre nel film del’41 Chaney forse era più una vittima, qui invece il mio personaggio agisce, prende l’iniziativa più volte, cercando di avere il controllo del proprio destino. E’ un personaggio molto attivo, anche nei rapporti che ha con il personaggio di Emily Blunt. E tutta questa azione proviene direttamente dallo script”.



[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=6tJjvn7Tj7I[/youtube]

“Quando ho avuto lo script ho subito pensato che il mio personaggio fosse l’elemento di purezza del film. Poi leggendo più attentamente, ho capito che in Gwen c’era anche molto coraggio. Lei è l’unica che prova a domare la bestia, cercando di aiutarla, di tenderle una mano. Ho cercato anche di far sì che Gwen mantenesse una certa integrità, senza passare troppo bruscamente dalle braccia di Ben a quelle di Lawrence”.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=udkzodX5icc[/youtube]

“Sono sempre stato un fan dei classici del filone horror: Frankenstein, La mummia, Dracula, e anche de L’uomo lupo. E tutti questi film, forse escludendo Dracula, hanno un denominatore comune, che è il make-up. Se prendiamo una foto di Boris Karlof nel Frankenstein del ’32 e la mostriamo a un bambino di oggi, lui sa perfettamente che si tratta di Frankenstein. E Rick Baker (truccatore di Un lupo mannaro americano a Londra come di Ed Wood) è probabilmente uno dei migliori, se non il migliore Make-up artist di Hollywood. Quando ho saputo che sarebbe stato lui ad occuparsi del trucco in The Wolfman, il mio desiderio di prendere parte a questo film è aumentato ancora di più. Rick Baker è una vera enciclopedia vivente che sa tutto sui monster movies, e nel momento in cui ha accettato di prendere parte al progetto, le quotazioni del film sono salite di molto. Personalmente credo che Rick abbia fatto un lavoro splendido, pur mantendo un’impronta classica. E’ stato un piacere immenso lavorare con lui”.

“Passavo tantissimo tempo al trucco, prima per metterlo… ma anche toglierlo non era facile. Quando si trucca qualcuno in questo modo, la parte del lavoro che più ti entusiasma è l’inizio, quando c’è l’eccitazione di vedere quello che stai diventando. Ma per levarlo poi ci volevano più di due ore. Tutti andavano a casa o a dormire, e io rimanevo a farmi scorticare il viso per levare tutto quel make-up!”.

Share

Comments

About author

Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

+ 29 = 38

Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Chiudi