The Social Network e Rabbit Hole

Di
Share

The Social Network non è una biografia e tutto sommato non è neppure un film sulle meraviglie di Internet: si tratta di un’impietosa storia sul potere distruttivo delle idee, su come le proprietà intellettuali siano il nuovo oro della società contemporanea, e su come il più scaltro debba riuscire a farle proprie e tenerle tali. Con un ritmo serratissimo, dialoghi impeccabili e una sceneggiatura semplicemente ottima, il nuovo film di Fincher vale da solo tutto il Festival.

Voto 9

Rabbit Hole
(USA, 2010)
Regia: John Cameron Mitchell
Categoria: In concorso

Attesa alle stelle per il ritorno del provocatorio Mitchell (Hedwig e Shortbus), qui alle prese con l’adattamento di un dramma teatrale di David Lindsay-Abaire, anche sceneggiatore del film. C’era anche da scoprire se Nicole Kidman fosse ancora in grado di recitare, e fortunatamente la risposta è affermativa. Suo il ruolo di una madre distrutta dalla perdita del figlio di quattro anni, insieme con il marito (Aaron Eckhart). Il film, pur ottimo nella sceneggiatura, ha un ritmo altalenante e finisce per ripetersi su più punti ed essere un po’ troppo criptico in altri. Peccato, perché c’erano le premesse per un film molto più che sufficiente.

Voto 6

Share

Comments

About author

Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

78 + = 85

Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Chiudi