Reese Witherspoon e il marito Jim Toth arrestati

Di Carolina Tocci
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Il fattaccio è accaduto venerdì notte ad Atlanta, quando Reese Witherspoon e il marito Jim Toth sono finiti in manette dopo essere stati messi in stato di fermo. Secondo quanto riportato dall’agente che ha eseguito l’arresto, è stato l’andamento zigzagante della Ford Fusion su cui viaggiava la coppia ad attirare la sua attenzione. Il poliziotto, una volta fermata l’auto, ha subito sottoposto Jim Toth, che era al volante, all’etilometro, che ne ha decretato lo stato di ebrezza.

A questo punto l’attrice è uscita immediatamente dall’abitacolo, per cercare di rimettere le cose a posto, ma vi è immediatamente rientrata su indicazione dell’agente. Poi lo ha fatto una seconda volta, ripetendo: “Non credo che lei sia un vero agente!”, mentre il poliziotto insisteva nel farla restare seduta all’interno della sua vettura. A questo punto è scattato l’arresto.



Secondo quanto è stato riportato nel rapporto ufficiale, la Witherspoon avrebbe cercato di usare il proprio nome per mettere la situazione a tacere: “La signora Witherspoon mi ha chiesto: “Sai il mio nome?”. Io ho risposto: “No, non ho bisogno di saperlo. Almeno, non adesso”. Allora la signora Witherspoon ha detto: “Beh, lo stai per scoprire”.

Ma l’elegante exploit dell’attrice non è servito a molto, anzi. “La signora Witherspoon mi ha chiesto: “Conosci il mio nome?”. Io ho risposto: “No, non ho bisogno di saperlo”. E ho aggiunto: “Almeno, non adesso”. Allora la signora Witherspoon ha detto: “Beh, lo stai per scoprire”. Ma l’elegante exploit dell’attrice non è servito a molto, anzi. Infatti sia lei che il marito sono infatti finiti in manette fino alle 3:30 del mattino, rilasciati solo dopo aver pagato la cauzione.

Nel frattempo Reese Witherspoon ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Non posso commentare tutto quello che viene riferito in queste ore, visto che l’aspetto legale della situazione è ancora aperto. Voglio però dire che quella sera avevo bevuto un bicchiere di troppo e sono molto imbarazzata per ciò che ho detto. È stata una situazione spaventosa e avevo paura per mio marito. Ma non è una scusa. Non ho portato rispetto all’agente che stava facendo il suo lavoro. Provo grande rispetto per la polizia e sono molto dispiaciuta per il mio comportamento.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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