Il Medio Oriente censura Noah

Di Carolina Tocci
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C’era da aspettarselo. Noah, il nuovo kolossal di Darren Aronofsky sul diluvio universale è stato bandito dalla censura in Qatar, Bahrain e negli Emirati Arabi. Essendo incentrata sul personaggio di Noè, la pellicola vìola la legge islamica secondo cui i profeti di Allah non devono essere rappresentati in alcuna forma. Pensate, poi, se a dargli un volto è addirittura una star di Hollywood come Russell Crowe. Amche in Egitto Noah non sta trovando la strada spianata, anzi: l’università sunnita Al-Azhar ha rilasciato un comunicato che condanna il film, sostenendo che dovrebbe essere bandito dal Paese: “Al-Azhar rinnova il suo rifiuto verso la proiezione di qualsiasi pellicola che rappresenti i profeti di Allah e i messaggeri e compagni del profeta Maometto. Dunque, Al-Azhar annuncia il divieto nei confronti dell’imminente film sul messaggero di Allah Noè, la pace sia con lui”….”Tutti i film di questo genere sono contrari alla fede e alle basi della Sharia (legge) Islamica”. Anche Kuwait e Giordania si stanno muovendo sulla stessa linea.
In teoria la data di uscita di Noah in Egitto sarebbe fissata per il 26 marzo, ma con l’aria che tira viene da chiedersi se il film verrà effettivamente distribuito.

I problemi per Noah, che da noi arriverà il 10 aprile, proprio a ridosso della Pasqua, non si limitano però ai soli paesi islamici. Anche negli Stati Uniti, infatti, il film sta subendo l’attacco dei gruppi religiosi più oltranzisti che hanno poco gradito il Noè interpretato da Crowe. Dalla Paramount, che ha prodotto la pellicola, è stato sottolineato più volte che la storia raccontata non è altro che una rilettura dei testi biblici, ma questo non ha evitato di infastidire alcune frange di fedeli, dando il via a una vera e propria campagna di boicottaggio nei confronti del kolossal.



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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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