Il corriere – The Mule
— 7 febbraio 2019Clint Eastwood torna a dirigersi in un film ironico e toccante ispirato a una storia vera.
Albert Albertson (Owen Wilson), un regista teatrale e televisivo di successo, arriva a Broadway per mettere in scena la sua ultima produzione. La protagonista dello spettacolo sarà sua moglie Delta Simmons (Kathryn Hahn). Accanto a lei il divo del cinema Seth Gilbert (Rhys Ifans).
La prima sera a New York, Arnold chiede la compagnia di una escort e l’agenzia gli manda una giovane e affascinante ragazza, Izzy (Imogen Potts).
Nel corso della serata Arnold le regala 30mila dollari; in cambio però Isabella dovrà lasciare il suo lavoro e intraprendere la carriera dei suoi sogni, quella di attrice. Poco dopo, senza che né Izzy né il suo benefattore potessero prevederlo, eccola al suo primo provino, a concorrere per la parte di una squillo nella nuova pièce teatrale dello stesso Albert.
A un anno esatto dalla sua presentazione al Festival di Venezia, arriva finalmente nelle sale italiane il film con cui un maestro della commedia (e non solo) come Peter Bogdanovich fa il suo ritorno dietro la macchina da presa.
Quella che a prima vista potrebbe sembrare la più innocua delle commedie romantiche si rivela in realtà un irresistibile compendio di dotta cinefilia d’antan che scalda letteralmente il cuore.
Aperto da un omaggio all’ottimismo spensierato dei classici del genere e interamente costruito attorno a una citazione di Ernst Lubitsch (lo “Squirrels to the Nuts” ripetuto più volte da Wilson e che, in un primo momento, doveva dare il titolo al film) Tutto può accadere a Broadway rappresenta il migliore dei possibili film di Woody Allen.
Paragonabile, per leggerezza e garbo, a quel Midnight in Paris da cui prende in prestito anche il protagonista, un trasognato Owen Wilson qui impegnato in una delle sue migliori performance in carriera.
Ma è principalmente a Billy Wilder che sembra guardare Bogdanovich.
Difficile infatti non pensare a Shirley MacLaine in Irma la dolce di fronte alla naïveté veicolata dalla romantica squillo interpretata da Imogen Potts.
L’intervento, nel ruolo di produttori, di Wes Anderson e Noah Baumbach completa il quadro di un atto d’amore totale verso il cinema, leggibile su più di un livello.
Mentre infatti Bogdanovich omaggia la screwball comedy dell’età dell’oro di Hollywood, i suoi discepoli post-moderni riconoscono all’autore di Ma papà ti manda sola? e Paper Moon il ruolo che gli spetta di diritto nell’alveo dei classici.
Quella di Tutto può accadere a Broadway era infatti una sceneggiatura (scritta da Bogdanovich insieme all’ex-moglie Louise Stratten) che giaceva sulla scrivania del regista dalla fine degli anni ’90, congelata anche a causa dell’improvvisa morte dell’attore John Ritter che, in origine, avrebbe dovuto interpretare il film e immaginiamo che l’hype legato ai nomi di Anderson e Baumbach possa essere stato determinante nello sbloccarne l’empasse produttiva.
Per il resto il film scorre che è un amore, in un susseguirsi rocambolesco di ellissi narrative, scambi di persona, tresche clandestine e personaggi secondari esilaranti (c’è perfino un attempato investigatore privato che tenta di camuffarsi con travestimenti improbabili) che entrano ed escono di scena di continuo.
Oltre a essere il più che gradito ritorno di un regista che mancava da troppo tempo ormai dal cinema che conta, Tutto può accadere a Broadway rappresenta un vero e proprio antidoto a tutto il brutto che c’è fuori. Da vedere e rivedere.
Voto 7
Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.
Peter Bogdanovich firma una commedia degli equivoci esilarante, da non perdere per nessun motivo al mondo.
Clint Eastwood torna a dirigersi in un film ironico e toccante ispirato a una storia vera.
Il triangolo al femminile di Yorgos Lanthimos è un sontuoso e grottesco divertissement interpretato da tre attrici in stato di grazia.
Il capitolo conclusivo della trilogia di M. Night Shyamalan è il film di supereroi che non ci si aspetta.
Nelle sale la commedia criminale di Massimiliano Bruno. Un tuffo nell’Italia dell’82 tra i mondiali di calcio e la banda della Magliana.
La DC ci riprova e scommette sul mezzosangue Arthur Curry, ma il cinecomic diretto da James Wan non ci ha convinti. Ecco perché.
Diretto dai registi del primo capitolo Chris Buck e Jennifer Lee, sarà nelle sale a novembre.
Da Alfonso Cuarón a Guillermo Del Toro: tutti contro la folle decisioni dell’Academy.
Angelo (Il cielo sopra Berlino) e demone (Hitler ne La caduta). Ci lascia un attore immenso, versatile, sensibile.
L’attore, 63 anni, era ricoverato al Policlinico di Napoli da due settimane.
Christian De Sica e Massimo Boldi di nuovo insieme nella commedia natalizia che non è un cinepanettone e che non fa ridere.
Valerio Mastandrea debutta alla regia con un film tanto complicato quanto denso di umanità. La nostra recensione.
L’ultima top ten della redazione di Movielicious è la più estrema, come il suo autore.
Tra i premiati Bohemian Rhapsody e il suo protagonista Rami Malek, e Alfonso Cuarón con Roma. E Glenn Close che ha soffiato il premio a Lady Gaga.
La rilettura del romanzo di Beppe Fenoglio ad opera dei fratelli Taviani, interpretata da Luca Marinelli sbarca alla Festa di Roma. La recensione.
Per offrirti il miglior servizio possibile il sito utilizza i cookie. Proseguendo la navigazione, ci autorizzi a memorizzare ed accedere ai cookies di questo sito web. Leggi l'informativa
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.
Leave a reply