Olive Thomas: un suicidio inspiegabile

Di Carolina Tocci
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Mentre la carriera di Fatty Arbuckle decollava, ancora lontana dalla misera fine che si sarebbe verificata di lì a poco, uno scandalo forse ancor più chiassoso fece la sua comparsa sulle prime pagine dei giornali americani. Il 10 settembre 1920 si leggeva ovunque: “Olive Thomas, reginetta diva delle Selznick Pictures, muore avvelenata”. La giovane attrice era stata trovata morta a Parigi poche ore prima in una stanza dell’Hotel Crillon, in Place de la Concorde a Parigi. Uno dei camerieri dell’albergo, quella mattina entrò nella suite registrata a nome del marito della giovane diva, l’attore John Pickford (fratello della più nota Mary) con il carrello della colazione. Ma ad aspettarlo trovò un orrendo spettacolo: nudo, su una cappa di ermellino, giaceva il corpo di una ragazza. In una mano, stringeva una bottiglietta di mercurio in granuli, di cui probabilmente la giovane aveva abusato. Si trattava proprio della venticinquenne Olive.

L’attrice, che già a sedici anni era una delle modelle più ricercate di tutta New York da Vogue e Vanity Fair, era stata definita “la donna più bella del mondo” dal pittore Harrison Fisher. Essendo un tipetto molto deciso e particolarmente sicuro di sé, nessuno si sconvolse più di tanto quando Hollywood la chiamò. Nel 1919, dopo successi quali The Follies Girl e Betty Takes A Hand, la Thomas poteva già contare su cachè milionari e, soprattutto, sulla protezione di un pezzo grosso come Selznick che la rendeva intoccabile. E il matrimonio con Jack Pickford (che faceva “film per creare famiglie felici”) non fece altro che rafforzare il suo stato. Insieme, Olive e Jack formavano la coppia d’oro di Hollywood, simboleggiando l’unione perfetta tra la “!ragazza americana ideale” e il “ragazzo americano ideale”.



Allora cosa poteva aver spinto la bella Olive a togliersi la vita? Le indagini portarono alla luce una realtà ben diversa da quella che appariva sui giornali. La vita di Jack e Olive, non era affatto perfetta né tantomeno felice. A un anno dal matrimonio la coppia, finalmente libera da impegni lavorativi, aveva deciso di trascorrere una luna di miele riparatrice a Parigi, dato che la loro unione già vacillava. Olive sarebbe andata avanti, in cerca di abiti e mobili d’antiquariato, mentre Jack l’avrebbe raggiunta qualche giorno dopo, appena si sarebbero concluse le riprese di  The Little Shepherd Of Kingdom. Solo in seguito si scoprì che le lunghe passeggiate che Olive faceva ogni giorno non la portavano affatto negli atelier, ma nei locali più malfamati di Parigi. La ragazza aveva iniziato a frequentare i più loschi personaggi della malavita francese poiché era in cerca di massicce dosi di eroina e cocaina per Jack, ormai giunto a un grave stadio di tossicodipendenza. Non essendoci riuscita, si era tolta la vita con la medicina che suo marito prendeva per curare la sifilide da cui era affetto.

A seguito di questo scandalo, il modo di guardare a quegli eroi dorati meglio noti al pubblico col nome di attori, cambiò radicalmente. La gente iniziò a rendersi conto che molti di loro non erano stati in grado di gestire il brusco passaggio che li aveva condotti dalla miseria al regno dei cieli. La chiesa, inoltre, dopo la vicenda di Olive Thomas, si sentì in dovere di mettere in guardia le giovani donne dai pericoli in cui avrebbero potuto incappare se avessero deciso di tentare la strada del successo. Il Cardinale Mundelein pubblicò un opuscolo dal titolo I pericoli di Hollywood: un avvertimento alle fanciulle, che risultò essere uno dei testi maggiormente diffusi in tutto il paese.

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Carolina Tocci

Giornalista freelance e blogger, un giorno le è venuta l'idea di aprire questo sito. Scrive di cinema e gossip e nel buio di una sala cinematografica si sente a casa.

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