Slam – Tutto per una ragazza

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Slam – Tutto per una ragazza,  ritorno alla regia di Andrea Molaioli, a cinque anni dal sottovalutato Il gioiellino, è la rischiosa trasposizione dell’omonimo romanzo di Nick Hornby, uno degli scrittori più saccheggiati dal cinema contemporaneo.
Rischiosa per più di un motivo, non ultimo il trasferimento dell’azione da Londra – teatro naturale di quasi tutto l’universo hornbiano – a Roma.
Ma in questo Molaioli è senz’altro aiutato da una prosa adorabilmente universale che, anche nel passaggio geografico, non perde quasi nulla della sua originaria freschezza.
Più insidioso semmai è il problema della rappresentazione di un mondo, quello dell’adolescenza, che è prima di tutto uno stato della mente, sfuggevole quindi per sua stessa natura, e che, il più delle volte, condanna  chiunque si arrischi a maneggiarlo, all’inadeguatezza del risultato.
Ovvio che, di fronte a tale rischio, nulla possa una matrice letteraria che tra l’altro ha ormai quasi dieci anni e il regista possa contare di conseguenza solo sui propri mezzi. Ma Molaioli ha i giusti punti di riferimento (Juno in primis), e nessuna pretesa di raccontare un’intera generazione, ma solo la storia di un ragazzo che, per la prima volta, assapora il gusto dolceamaro dell’essere adulti.



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La storia di Samuele, detto Sam, dei suoi sedici anni e dei suoi tanti sogni nel cassetto.
Vorrebbe andare all’università, Sam, e poi viaggiare e magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell’errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato sia a sua madre che a sua nonna.
È però difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia, specie quando incontra Alice che ha la sua stessa età e sembra rappresentare tutto ciò che desidera.
Slam – Tutto per una ragazza inizia svelto e agile come una corsa in skate, con la voice-over di Tony Hawk (il campione di skate per cui Sam stravede) come singolare cortocircuito sensoriale agli scorci del Villaggio Olimpico e di Piazzale Flaminio che scorrono veloci davanti alla macchina da presa.Poi, una volta entrati nel vivo della storia, gli step sono più o meno quelli classici del coming of age, compreso un confronto/scontro tra  realtà sociali antitetiche che, sebbene non estremo come nel Virzì di Ovosodo e Caterina va in città, è perfettamente sintetizzato nel terzo grado a colpi di “progetti per il futuro?” subito da Sam a casa dei genitori della pariolina Alice.
Basta però la delicatezza del primo incontro tra i due a fungere da garanzia per la genuinità dell’intera opera.
Il momento in cui gli occhi di Sam si posano per la prima volta su Alice – quando il brusio di fondo lascia spazio di colpo a un’immaginaria melodia di archi, fino al momento in cui la ragazza interrompe il momento rivolgendogli finalmente  la parola – è un dolce colpetto al cuore e la dimostrazione che, almeno nelle intenzioni, Molaioli è sulla strada giusta.

Allo stesso modo in cui commuove la fine improvvisa della relazione tra i due, priva com’è di un motivo che non sia la semplice voglia di un ragazzino di stare con gli amici senza troppi stress o telefonate d’amore.
I bravi Lodovico Tersigni e Barbara Ramella insomma non si limitano a recitare la parte degli adolescenti innamorati ma, in qualche modo, vivono davvero le paturnie di Sam e Alice. Da quel punto in poi, però, le cose funzionano un po’ meno bene e non solo per i due ragazzi.
Colpa forse di una serie di salti temporali che lavorano meglio sulla carta che non sullo schermo o di una controparte attoriale adulta che –Luca Marinelli a parte – tradisce troppo la natura finzionale della storia.
Mettiamoci pure che l’uscita del curiosamente simile Piuma è cosa assai recente e il quadro è completo.
Per il resto Slam – Tutto per una ragazza è un tentativo per lo più riuscito di riportare la sfera di interesse sui giovani dopo anni in cui sembravano spariti o fuori fuoco, per lo più relegati a irritanti figurine di contorno, come nel recente Mamma o papà? di Riccardo Milani.
Complici anche una serie di scelte musicali datate (gli Eels, ma anche l’onnipresente Where is my Mind dei Pixies) a tratti sembra quasi di essere tornati alla fine degli anni novanta, quando piccoli cult come Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Tutti giù per terra e il primo Muccino avevano trovato la chiave giusta per entrare in quella zona grigia così sfuggevole che è l’adolescenza.

NdR: Slam – Tutto per una ragazza esce nelle nostre sale in 150 copie ma, dal 15 aprile, sarà disponibile su Netflix in tutti i paesi raggiunti dal servizio.

Voto 6,5

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Fabio Giusti

Da sempre convinto che, durante la proiezione di un film, nulla di brutto possa accadere, ha un passato da sceneggiatore, copywriter e altre prescindibili attività. A parte vedere film fa ben poco.

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